Come avere il visto per la Russia, cosa fare
Come riuscire ad avere il visto per la Russia, che cosa fare? Qual è l’iter da seguire?
Ai mondiali di calcio ormai non facciamo più in tempo ad andarci, a meno di fare le cose all’ultimo momento e spendere un sacco di soldi per la fase finale del campionato. Un mondiale tutto sommato, finora, abbastanza soddisfacente in termini di novità: nel senso che c’è stata la caduta degli dei, come nel caso di Germania e Argentina. Quanto al livello del gioco, siamo nella media.
Ma se intendiamo andare in Russia, la nostra partita personale possiamo giocarcela diversamente. Come noto, la Federazione russa, composta da una serie di etnie anche molto diverse fra loro, è immensa, nel senso vero del termine. Possiamo decidere di andare a Mosca o a San Pietroburgo, tanto per rimanere in Europa e restare, si fa per dire, qui vicino.
Ma possiamo anche decidere, se ne abbiamo la possibilità e soprattutto il tempo, di andare a Vladivostok, dall’altra parte della Terra. Magari in treno, magari utilizzando pure la famosa Transiberiana: una favola, un mito. E possiamo andarcene nelle steppe o nelle tundre sterminate dell’Asia centrale, dove fino a poco tempo fa non c’era quasi nessuno, e comunque sono fra i luoghi meno densamente abitati della Terra.
Ma possiamo anche decidere di andare nei monti Urali, che fanno da parete divisoria fra il continente europeo e quello asiatico. Tutto ciò prendendo l’aereo e percorrendo migliaia e migliaia di chilometri con molte ore di volo. C’è perfino chi prende la propria macchina, o magari ne affitta una, e decide di affrontare lunghissimi percorsi per arrivare, passando per la Russia, fin dalle parti della Mongolia.
Quando c’era ancora l’Unione Sovietica, le operazioni di attraversamento di questi immensi territori erano ancora più difficili, giacché le rigidità burocratiche del regime non consentivano granché in termini di visite e turismo. Non che non fosse possibile recarsi in Unione Sovietica, ma certamente le operazioni di entrata e di permanenza in quei territori sterminati erano tutt’altro che semplici.
Dopo le trasformazioni politiche dell’Unione Sovietica fino ad arrivare alla Comunità degli Stati Indipendenti, la Russia si è ritagliata lo spazio politico di gran lunga maggiore, conservando peraltro un seggio all’Onu. Ma il processo verso la democrazia è ancora lungo in questi territori dove per secoli e secoli si è oscillato sempre fra monarchie, dittature, autocrazie e quant’altro.
Le ultime appendici di questa democrazia incompiuta, sono date proprio dal fatto che, negli ultimi lustri, al comando c’è sempre un uomo solo. Quando succede questo, quando non c’è ricambio, anche indipendentemente da votazioni e rinnovi, è evidente che il concetto stesso di democrazia è fortemente affievolito. Ma un viaggetto in Russia ce lo facciamo lo stesso, mondiali a parte e democrazia a parte, perché, in fin dei conti, lo merita. E andiamo allora a vedere di cosa c’è bisogno per entrare e permanere dentro quest’immenso Stato di viso fra Europa e Asia.
C’è bisogno del visto, che è un documento che si inserisce nel passaporto. Il visto turistico è il più diffuso e viene emanato proprio per visite a carattere turistico. Il visto si può chiedere nei consolati dell’ambasciata russa in Italia, che si trovano a Roma, Milano, Genova Palermo. In alternativa ci si può rivolgere al Centro Visti per la Russia, che è un’azienda indipendente che collabora con i consolati.
Se vogliamo utilizzare uno degli uffici consolari, la richiesta ordinaria di un visto viene a costare sui 35 euro; la richiesta urgente viene a costare sui 70 euro. Se si passa per il Centro Visti per la Russia, i costi di gestione ammontano a circa 30 euro.
Normalmente, se si passa per gli uffici consolari, la burocrazia la fa da padrona, fino ad arrivare a periodi abbastanza lunghi anche solo per fissare un appuntamento.